UNITI SI VINCE

Libertà

 

(destra o sinistra, centro-sinistra o centro-destra - in combutta - contro la libertà e la democrazia per eliminare gli oppositori)

Bush forever

6 friend on line

Sito critico sulle condizioni di libertà e democrazia del "bel" paese italia. Il sito non è politico e non vuole essere politico, ma si basa su principi di libertà e democrazia e di libera espressione. Con questo sito io e il mio staff abbiamo voluto denunciare la mancanza di libertà e di democrazia in questo paese e di come la violenza psicologica sia più temibile di quella fisica, e di come il potere rosso-nero la usi per schiacciare ogni libero pensiero uccidendo i propri figli.  Io e alcuni aderenti del mio staff, tutti italiani, tutti iscritti al sindacato di sinistra, lavoratori del pubblico impiego della scuola e dei trasporti, senza apparente motivo e senza aver commesso nulla di male - e anzi aggiungo - per non essersi sottomessi alle angherie da parte di superiori comunisti funzionari pubblici tutti pazzi schizzoidi ex galeotti, e per aver criticato l'operato del sindacato di sinistra spintosi a destra che calpestava i diritti dei lavoratori, siamo stati puniti e privati di uno dei fondamentali diritti della nostra costituzione, quello del lavoro, subendo in particolar modo seri abusi di potere a noi e alle nostre famiglie, da parte delle autorita' comuniste o filocomuniste in combutta con le autorità fasciste, tutti denunciati per i loro abusi, ma rimasti impuniti. Siamo stati licenziati per essere stati promotori dei diritti costituzionali, della vera libertà, della vera democrazia e simpattizzanti dell'America. Interpellato il nostro sindacato non ha voluto difenderci. Interpellato il Capo dello Stato per le violenze subite non c'è stato nessun riscontro. La giustizia non ha voluto far valere i nostri diritti costituzionali e in combutta coi sindacati si è schierata col potere (il datore di lavoro) mettendo nel libro paga dei caporioni della città (destra e sinistra) i giudici e gli avvocati facendo perdere le cause di lavoro con processi farsa e lasciandoci così senza lavoro! Una vera crudeltà in stile nazista, perchè tutti , anche il potere, hanno goduto nel farci del male! Abbiamo chiesto aiuto alla destra liberale, ma abbiamo ricevuto solo indifferenza, anzi d'accordo con la sinistra hanno rincarato la dose nel farci del male! Tutt' ora col governo pseudo liberale, gli aguzzini e carnefici comunisti sono ancora al loro posto, nonostante si siano macchiati di questi misfatti e continuano indisturbati nel loro crimine rimanendo impuniti e al loro posto ricoprendo cariche pubbliche, perchè la giustizia corrotta e di parte non ha voluto punirli e perchè la destra "liberale" non ha voluto perseguirli.  Abbiamo voluto, con questo sito far conoscere le nostre ragioni e il nostro libero pensiero al mondo, e per far capire come vengono uccisi gli italiani liberi, le persone serie e oneste e di quali angherie subiscono e di quale ipocrisia sulla democrazia e sulla libertà ci sia in questo paese di merda supercorrotto. Il silenzio della chiesa filoislamica davanti a questi crimini sa solo di complicità con questo potere criminale! Ci rivolgiamo a qualsiasi nazione libera perchè ci aiuti a liberarci da questo regime nazista e da questa oppressione! In particolar modo ci rivolgiamo all'America libera e al Presidente Bush perchè intervenga a liberare questo paese dalla tirrania comunista-fascista di stile nazista che abbraccia il terrorismo. Questa esperienza ci ha fatto capire che con questo potere criminale e assassino le persone serie e oneste rimangono punite e maltrattate, mentre i veri criminali e cioè i dipendenti del potere che si macchiano di orrendi crimini  rimangono impuniti. Abbiamo capito poi, che il terrorismo interno o esterno a cui allude questo potere non è altro che una farsa inventata dal potere per terrorizzarci e tenerci buoni. E' questo potere la regia che muove i fili del terrorismo nazionale e mondiale per divertirsi e tenerci fermi, perchè il suo scopo è quello di conquistare il mondo con un'unica politica e un'unica religione. Questo è il male e questo potere che fa il doppio gioco rappresenta il male! Ma gli italiani lo hanno capito e snobbano questo potere di intimidazione.  Se questo sito dovesse in qualche modo venire oscurato il sospetto della mancanza di libertà in questo paese verrà confermato. Lo staff       Site web critic' s on the freedom conditions and democracy of the "beatiful" Italy country. The situated one is not political and it does not want to be political, but it is based on principles of freedom and democracy and free expression. With this situated I and mine staff have intentional to denounce the lack of freedom and democracy in this country and of as the psychological violence is more frightening than that physics, and of like the red-black power use it in order to crush every free thought killing the own ones sons.  I and some supporters of mine staff, all Italians, all enrolling to the mayoralty, workers of the Civil Service, without appearing reason and without to have null store clerk - and indeed I add - in order are badly not submitted themselves to the impositions from part of advanced comunists, have been private of one of the fundamental rights of our constitution, that one of the job, enduring in particolar way serious abuses of being able to they and their families, from part of the autority comunists or filocomuniste in combutta with the fascist authorities (all denounced, but remained impuniti), for to have been promotori of the constitutional rights, the true freedom, the true dell'America democracy and simpattizzanti. Interpellato the mayoralty does not have intentional to defend to us. Interpellato the President of the State for the endured violences c'è be no reply. The justice does not have intentional to make to be worth our constitutional rights and in combutta with the mayoralties the employer has been schierata with the power  making to lose the job causes and leaving us without job! A true cruelty in nazismo style, why all, also the power, has enjoyed in makes us of the evil! We have intentional, with this situated one to introduce our reasons and our free thought to the world, and in order to make to understand as the free Italians come murdered and which hypocrisy on the democracy and the freedom is in this country of merda supercorrupt. We address whichever free nation why us aids to free to us from this regimen and this oppression! In particolar way we address free all'America and to the Bush President why it takes part to free this country from the tirrania Communist-fascist of nazi style. If this situated one had in some way to come darkened the suspicion of the lack of freedom in this country it will come confirmed. The staff

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LA NOSTRA LIBERTA' NON HA COLORE. SITO WEB NON POLITICO CONTRO IL COMUNISMO DI BERLUSCONI & COMPAGNI (FINI, CIAMPI, WOJTYLA...) E IN MEMORIA DI TUTTE LE PERSONE, CITTADINI DI QUESTO PAESE CHE VENGONO UCCISI QUOTIDIANAMENTE NELL' INDIFFERENZA, CALPESTANDO I LORO DIRITTI E DI OLTRE QUATTRO MILIONI DI MORTI ITALIANI CADUTI IN 55ANNI DI FINTA DEMOCRAZIA. VITTIME E MARTIRI INNOCENTI DELLA PREPOTENZA E DELLA TIRRANIA DI QUESTO REGIME VIGLIACCO, CRIMINALE, ASSASSINO, COMUNISTA, FASCISTA, NAZISTA, E PER ULTIMO ISLAMICO. VITTIME CHE SONO STATE DIMENTICATE, NON HANNO POTUTO AVERE VOCE, ALTARI, MONUMENTI E RICORDO, E CHE SONO MORTE DIMENTICATE PER IL LORO VERO IDEALE SPIRITUALE E ALTRUISTICO DI VERA LIBERTA' E DI VERA DEMOCRAZIA. IL NOSTRO AFFETTO VA A TUTTE LE VITTIME DI QUESTO REGIME, ALLE LORO FAMIGLIE, AI LORO FIGLI. CHE IL LORO MARTIRIO NON RIMANGA VANO, MA SIA DI ESEMPIO PER LE GENERERAZIONI FUTURE E PER IL MONDO CHE VERRA'. CHE SONO GLI UOMINI VERI A CAMBIARE IL MONDO, POICHE' CHI SI ESALTA SARA' UMILIATO, CHI SI UMILIA SARA' ESALTATO. DIO FARA' GIUSTIZIA DI TUTTI I SUOI ELETTI CHE GRIDANO VERSO DI LUI!


 

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Riportiamo un commento di P.V. uscito il 13/01/2000 sul un quotidiano locale di Milano

L'ingiustizia

Il crimine cresce del venti per cento. Reati contro il cittadino comune, quello più debole e indifeso, l’anziano, la donna sola, il minore. Sono furti, soprattutto, rapine, scippi, violenze d’ogni genere. E che fa la giustizia? Il 96,4 dei ladri la fa franca: archiviazioni (magari dimenticando i fascicoli negli scantinati di piazza Adriana per quindici anni) contro ignoti. E gli altri? Appena 15 colpevoli su 100 vengono individuati, perseguiti, puniti. Un’altra cifra: un lavoratore in difficoltà per avere giustizia deve penare 941 giorni. Nel frattempo, cosa mangia? Se passiamo al «civile», l’autentico cancro del nostro aggrovigliato sistema giudiziario, di giorni per una sentenza ne occorrono 1.343. Mario Cicala, che presiede l’associazione dei magistrati, dice:«Importiamo processi penali, esportiamo cause civili». Vuol dire: più rapido il risarcimento all’estero, più facile farla franca nel belpaese. Dove, chi delinque. se proprio è sfortunato, raramente sarà condannato, e per la pena se ne parlerà a babbo morto. Lo sanno anche i ragazzini: su 908 minori denunciati a Firenze, 859 sono nomadi stranieri... Coraggio. La consueta relazione del pg della Cassazione ci consegna di anno in anno una foto sempre più fosca del «pianeta giustizia». Abbiamo una speranza:l’Europa. Ora siamo «sorvegliati speciali», dopo decine e decine di «condanne». Una speranza: dopo la moneta. delegheremo a Bruxelles anche la giustizia.

 

Riportiamo un articolo di C.C. uscito il 09/01/2000 sul un quotidiano locale di Milano

La nostra giustizia la più lenta d'Europa

STRASBURGO -  Alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo l’Italia ha il primato assoluto per i processi più lunghi d’Europa. Nessun paese, dalla Turchia all’Ucraina, è in grado di eguagliare la lentezza dei procedimenti giudiziari italiani che si trascinano ben oltre i tre anni considerati «termine ragionevole» dalla Corte di Strasburgo e oltrepassano quasi sempre i cinque anni considerati limite massimo dalla Corte Europea. Dei 71 ricorsi italiani che la corte ha giudicato e accolto dal novembre ‘98 al dicembre ‘99, ben 43 hanno come causa principale l’eccessiva lunghezza dei tempi processuali. Nello stesso periodo Strasburgo ha giudicato 21 ricorsi francesi, il dei quali presentati per violazione dell’articolo 6 della Convenzione: quello appunto che stabilisce il diritto a un processo che si concluda in tempi ragionevoli. I ricorsi inglesi nello stesso periodo sono stati 15, solo 4 dei quali pre­sentati per lunghezza eccessiva dei tempi processuali, tre i ricorsi contro l’Austria tutti dovuti a lungaggini burocratiche eccessive, tre anche i ricorsi contro la Germania solo due dei quali dovuti a tempi processuali troppo lunghi. Fino a qui niente di nuovo, il fatto strabiliante è che in termini di violazione dell’articolo 6 l’Italia riesce a battere anche tutti quei paesi ai quali, in ambito europeo, si è sempre ritenuta superiore. Tra il novembre ‘98 e il dicembre ‘99 i ricorsi presentati contro la Grecia sono stati 6 di cui uno solo dovuto alla lunghezza del processo. 11 sono stati i ricorsi contro il Portogallo e sei quelli dovuti alla durata del processo. Tre su sei sono i ricorsi imputati alla lentezza giudiziaria polacca, uno solo su tre, quello di cui si accusa la giustizia in Slovacchia, 17 sono invece i ricorsi contro la Turchia e nessuno di questi è motivato da tempi processuali troppo lunghi. Questa poco gratificante classifica si è tradotta in termini pratici in un salasso non indifferente per l’erario dello Stato italiano. Quando, infatti, la Corte di Strasburgo giudica che un processo si sia protratto tanto a lungo da causare danni morali e materiali a chi vi è imputato, stabilisce anche un “equo indennizzo” che lo Stato dovrà pagare a chi ha presentato ricorso. In base a questo principio lo Stato italiano ha dovuto risarcire a Licio Gelli 22 milioni di lire per un processo trascinatosi per 15 anni, e agli altri 42 italiani il cui ricorso è stato accolto nell’ultimo anno ha risarcito un totale di 2.132.852.803 di lire. I criteri in base ai quali la Corte dei diritti dell’Uomo giudica quale sia il “termine ragionevole” per la conclusione di un processo sono quattro, ossia: la complessità del caso, il comportamento delle parti in causa, l’attività del giudice che non deve conoscere tempi morti, e la rilevanza del processo per l’interessato e per la sua vita futura. Quest’ultimo criterio fa sì, per esempio, che un caso di divorzio debba concludersi in tempi più stretti di quello relativo a una lite fra vicini; oppure che per i processi intentati da chi è stato contaminato dal virus HIV per una trasfusione di sangue infetto, il tempo massimo sia di un anno, dopo di che parte la condanna di Strasburgo. In linea di massima però il termine processuale considerato “ragionevole” dalla Corte Europea va dai 3 ai 5 anni, trascorsi i quali si può essere quasi sicuri che un eventuale ricorso venga accolto. La Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo è diventata a tal punto l’ultima spiaggia di chi non vede più la fine del proprio processo, che un Movimento per la difesa del cittadino distribuisce i moduli per presentare ricorso addirittura sugli autobus milanesi, Per chi poi non abita a Milano c’è sempre Internet che, a questo proposito offre diversi siti interessanti che raccolgono dal testo completo della Convenzione per i diritti dell’Uomo, ai moduli prestampati per presentare un ricorso relativo a una causa civile o penale.

 

Riportiamo un articolo di F.F. uscito il 09/01/2000 sul un quotidiano locale di Milano

Ricorso fai da te

Giuseppe Garibaldi si appella alla Corte Europea contro il Governo Italiano, per le lungaggini burocratiche impediscono al cittadino Garibaldi di aver piena giustizia contro Camillo Benso Cavour. Un po’ per scherzo, un po’ per uscire dalla monotonia del classico ‘sig. Mario Rossi’, questi sono i nomi utilizzati nel modello di ‘Ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per l’eccessiva durata di un processo civile in Italia. Dove trovare i moduli. Un fac-simile del ricorso, in perfetto gergo legale, è scaricabile via Internet da diversi siti a partire da quello della Consulta Europea per i Diritti dell’Uomo (http://www.dirittiuomo.it/), nel capitolo ‘formulari di ricorso - processo civile’). Sempre a questo indirizzo si trova, fra le altre cose, un elenco delle sentenze emesse nel 1999 dalla Corte relative a ricorsi presentati contro lo Stato Italiano, e si scopre che, insieme a illustri sconosciuti, ci sono davvero nomi noti che hanno fatto ricorso e l’hanno vinto, per violazione dell’art. 6 della Convenzione del Diritti dell’Uomo. La procedura completa. Il ‘ricorso-fai-da-te’ non sembra poi così difficile. Basta studiare con un po’ di attenzione la Carta dei diritti, e sul sito ufficiale della Corte europea (http://www.echr.coe.int/) sotto la voce ‘Informazioni generali’ si possono reperire tutte notizie fondamentali su come portare avanti l’appello direttamente. Innanzitutto bisogna studiare con attenzione tutti i casi di cui la Corte può occuparsi, per capire se il vostro problema può trovare qui una possibile soluzione. Dopodiché basta inviare una lettera con tutti gli estremi del caso al Cancelliere (vengono forniti i punti chiave da esporre e l’indirizzo esatto), che vi risponderà chiedendovi dettagli, documentazione ulteriore e inviandovi la modulistica appropriata per il ricorso alla Corte (la stessa, però, che già trovate su Internet), fino a formalizzare completamente il ricorso. E in questo capitolo si specifica anche che fareste meglio ad affidare il tutto a un avvocato, ma se non avete i soldi per pagarlo potrete ottenere un patrocinio gratuito, una volta formulata l’istanza. La legge violata dallo Stato. Stanchi di avvocati, avete dunque deciso per il ‘ricorso-fai- da-te’. Date anche un’occhiata al vostro diritto non rispettato, quello sancito dal suddetto articolo 6 della Convenzione. Per la versione inglese e francese basta partire dal sito ufficiale della Corte Europea, dove la Convenzione viene giustamente inserita fra i ‘Testi fondamentali’, con tutti i successivi protocolli integrativi rispetto alla stesura originale del 1950. Per una versione italiana ci si può rivolgere a http://www.sugamele.it, sito di uno studio legale, dove la Convenzione compare fra i ‘Diritti Fondamentali’. Cosi si capisce finalmente che l’art. 6 recita: «Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale....». Appello alla Commissione. Si può anche seguire la strada del ricorso alla Commissione Europea per i diritti dell’Uomo (http://www.dhcommhr.coe.fr),che insieme alla Corte è uno dei due organi europei che sorveglia l’applicazione della Convenzione del 1950. Una strada che agli italiani piace molto: dall’ultima statistica disponibile, quella del 1997, si scopre che su 4750 ricorsi alla Commissione ben 825 erano made in Italy, più del doppio di quelli provenienti dalla Francia o dall’Inghilterra e perfino dalla Turchia.

 

La chiamavano giustizia

Un osservatore che ,ignaro del tutto di cose italiane, provenendo da un altro paese avesse ascoltato per diversi anni, per intero e con la dovuta attenzione le relazioni tenute dai procuratori generali in occasione di ogni apertura di anno giudiziario, si sarebbe aspettato - alla fine, come è naturale - un discorso centrato sullo stato della giustizia. Ed invece, cosa ha ascoltato ,in realtà fino a ieri? Soltanto l’immancabile, ripetuta defaticante giaculatoria della lentezza dei procedimenti penali e civili, densa di statistiche e numeri relativi alla quantità e qualità dei delitti commessi e naturalmente lamentele verso il governo inadempiente. E sullo stato generale della giustizia, sull’equità delle decisioni dei giudici, sulle attese spasmodiche dei cittadini in termini di equaminità delle sentenze, delle sentenze senza fine, sulla fiducia riposta nelle nostre aule di giustizia? Neppure una parola: e così sempre da decenni! Una geremiade annuale, condita da un infinito rosario di cifre, ma senz’anima, senza cioè la capacità di cogliere il problema reale e dolente dell’istituzione giudiziaria italiana. Eppure qualcosa si era mosso. Il problema reale e dolente è infatti ben diverso: due anni fa si era sentito il bisogno da parte di tutte le forze politiche, di inserire nel testo della nostra Costituzione i principi generali del «giusto processo», e perché sicuramente nel nostro sistema il giusto processo non esisteva in quanto evidentemente c’era un processo ingiusto o, quantomeno, non ancora sufficientemente giusto. Precisamente questo problema, e non altro, doveva turbare i sonni di procuratori generali, presidenti, studiosi e politici e quanti altri abbiano avuto a cuore, per ufficio o per passione, le sorti dell’istituzione giudiziaria italiana e prima ancora quelle stesse dei cittadini. Come può essere infatti, ed è angosciante interrogativo, che tutti i nostri parlamentari di maggioranza e di opposizione abbiano all ‘unisono riconosciuto quella necessità allora, tanto da trovare un accordo che invece su questioni assai meno rilevanti non sono in grado di trovare? Ed allora, a quello e soltanto a quello bisognava pensare con urgente serietà: dotare al più presto alla legislazione vigente, già per conto suo confusa e a volta contraddittoria, di quegli aggiustamenti necessari per dare veramente vita alla giusta giustizia. E su quella urgenza dovevano affaticarsi incessantemente gli spiriti più attenti e consapevoli del nostro tempo, quegli spiriti che dovevano avere a cuore prima che il numero e il tipo dei reati commessi le attese legittime dei cittadini. Anche perché bisognava mettere nel conto che una parte notevole dei ritardi e delle esasperanti lentezze dell’amministrazione giudiziaria italiana era dovuta al fatto che la quasi totalità delle decisioni dei giudici di primo grado veniva appellata e poi portata fino in Cassazione (per poi tornare spesso daccapo ai tribunali di primo grado). E ciò a differenza di quanto accade in Inghilterra o in Germania dove invece le impugnazioni interessano percentuali irrivelanti di casi.  

    

Fragile riforma

Non sarà allora che molti, troppi cittadini si aspettano ancora una volta – a distanza di quattro anni - una giustizia che invece non riescono a trovare? Che fine ha fatto quella riforma voluta così assiduamente assieme dai nostri politici che doveva sveltire la giustizia, trovandoci ora preparati a soddisfare  le esigenze del cittadino italiano e della stessa Europa che ci incolpava di essere –allora – partiti in ritardo? Evidentemente era una riforma dalle fragili gambe partita per accontentare tutti e la stessa Europa, ma che poi ha trovato sul suo cammino dei bei bastoni tra le ruote, perché alla fine ha scontentato tutti, e tutto è tornato all’ingessatura burocratica italiana di sempre. E cioè, che nulla si deve muovere e tutto deve rimanere bloccato. Era partita con un decreto legge, strumento eccezionale in mano al governo, che assume i poteri del parlamento e impone le sue regole, immediatamente esecutive, per due mesi. Poi si vedrà! E intanto il tempo passa, quelli che sono i promotori se la prendono comoda, le vittime di questa inerzia ci soffrono. Dal che è risaputo: che si facciano norme, assolutamente compromissorie, anche se nobilmente ammantate di precauzione istituzionale per evitare la paralisi amministrativa giudiziaria, ma che nascono già morte prima del nascere.

 

Al punto di partenza

La riforma è morta.Tutto questo porta altro ordinario caos nei nostri palazzi di giustizia. E’ una organizzazione giudiziaria che fa fatica ad adeguarsi alle tante novità. Ci capiscono poco gli addetti ai lavori, figuriamoci i cittadini, imputati o vittime, in nome dei quali si amministra la giustizia. Loro aspettano solo che si faccia presto e bene, ma soprattutto presto, senza aspettare altro tempo. E’ questo che ora vogliono ancora i cittadini! Dopo quattro anni e col nuovo governo. Questo governo doveva recepire segnali di aiuto da parte dall'elettorato che lo aveva votato. Di carne sul fuoco ce n'era abbastanza. La riforma della giustizia in primo piano che i cittadini liberali volevano a tutti costi. Ma a tuttora - sembra - che al nuovo governo non riesca ancora a recepire. Che si faccia qualcosa per la giustizia moviola. Che ci siano riforme, subito! I cittadini aspettano giustizia, aspettano giustizia per quella persona uccisa, aspettano giustizia per quel lavoratore liberale di riavere il lavoro che gli è stato portato via senza aver commesso nulla di male dal totalitarismo della sinistra. E' risaputo, che un lavoratore,adesso per avere giustizia dovrà aspettare circa 1800 giorni.Peggio di prima! E intanto cosa mangia? Per lui, cittadino italiano ci sarà sempre il salvataggio della chiesa e cioè un pasto caldo alla Charitas? Ed è un lavoratore di idee liberali che ha votato per la libertà! Ora disoccupato! Cittadini italiani che aspettano giustizia per riavere quello che gli è stato rubato. Vogliono una giustizia giusta perché la legge sia uguale per tutti. Vogliono una riforma subito perché non debbano più aspettare! Aspettano la "libertà" che hanno votato perché esaudisca i loro desideri e perché riapra le riforme subito  a favore dei cittadini. Dopo quattro anni siamo al punto di partenza! Anzi come prima. Il  sospetto che ci fa pensare che non ci sia un governo della libertà riformatrice, ma un governo di "libertà" bloccata in vigore solo nelle  burocrazie dei totalitarismi dove si vuole che tutto rimanga fermo per soffocare qualsiasi rinnovamento.

 

La testimonianza di G.S. nel dicembre 2003 ad un noto quotidiano nazionale

La mia testimonianza : ho sempre votato per la sinistra perchè sono nato povero. Però - ironia della sorte - sono stato cacciato dal lavoro durante il governo della sinistra, da quella stessa sinistra che io avevo sempre posto fiducia e che mi ha maltrattato per le mie idee riformatrici liberali e democratiche. Anche i sindacati non sono stati di meno. Ho subito abusi di ogni genere dalle autorità, dove tutti erano d'accordo nel farmi fuori. Avevo votato poi per il governo di destra, e mi sono pure iscritto convinto delle mie idee liberali e democratiche, per avere giustizia, libertà e riavere il lavoro che mi è stato rubato dalla sinistra e per essere aiutato. Ma a distanza di sette anni sono ancora disoccupato, nonostante abbia chiesto aiuto e bussato ad innumerevoli porte. Le porte sono rimaste chiuse, gli uomini liberali non si sono fatti più vedere e la parola libertà non si è più sentita. Voglio che questa mia testimonianza rimanga nel web a testimoniare ai posteri di come vengono maltrattati gli italiani dal loro governo e di come la libertà e la democrazia di questo paese sia solo una maschera e  un' illusione per il popolo che ci crede ancora.

 

L'ideale autentico

La più importante fonte di speranza, quella che riesce a contrastare la disperazione, anche quando sembrerebbe inevitabile, è la fede in un ideale, religioso o politico. Quando, cioè, l’individuo non pensa più a se stesso, ma si considera soltanto uno strumento per la realizzazione di un compito collettivo o un piano provvidenziale. Molti perseguitati dai totalitarismi sono sopravvissuti nei campi di sterminio o nei gulag  perché erano sostenuti da una fede incrollabile che vedeva nelle persecuzioni la prova che il Giorno del Giudizio era imminente. Noi siamo degli individui unici ed inconfondibili, con dei nostri scopi personali, e lottiamo per la nostra personale sopravvivenza. Eppure siamo, nello stesso tempo, immersi nella società, ne siamo delle cellule. La società costituisce un grande organismo che ci nutre, ci alleva, ci dà il linguaggio, le conoscenze scientifiche, i valori. In caso di pericolo, di guerra, o quando ci mobilitiamo attorno ad una fede o ad un ideale politico e religioso, l’aspetto collettivo prevale su quello individuale. Allora ci dimentichiamo di noi stessi, delle nostre ambizioni e delle nostre paure. Molti leader politici, molti semplici militanti sono sopravvissuti a persecuzioni, ad anni di prigione e torture perché sorretti dalla fede nella propria missione e nel convincimento di fare qualcosa che ha un valore assoluto. Le persone che hanno questa fede sono identificate, fuse con una entità che vale infinitamente più di loro. È questo valore altissimo, questo assoluto che vive in loro, a farli sentire invincibili anche se vengono personalmente sconfitti, anche se sacrificano la loro vita. Pensiamo ai martiri cristiani, morti nelle persecuzioni per non aver abiurato la loro fede.  Vicino a Dio può esserci la Patria, oppure la Rivoluzione, oppure la Riforma della società o il desiderio di aiutare chi soffre. Sempre, comunque, qualcosa che ha un valore assoluto, un ideale di cui si è solo uno strumento, ma attenzione - questo ideale  - deve e comunque essere un ideale vero ed autentico. Questa fede che fa scomparire la paura, che fa arretrare l’interesse personale di fronte a un valore più alto dell’individuo, si forma di solito vivendo all’interno di una comunità politica o religiosa. Questo ideale vero e autentico lo si scopre improvvisamente nella tua vita, dopo aver attraversato prove dolorosissime, e dal quale hai combattuto per il tuo ideale vero ed autentico, come rivelazione, come conversione da cui usciamo trasformati in noi stessi e nella nostra anima e che non tradiremo mai questo ideale per il nostro interesse, ma ne resteremo aggrappati fino alla morte! Chi non ha provato questo non può identificarsi in un ideale.

H.S.

 

L’italia un paese malvagio con i propri figli

Quale padre tra voi, se il figlio li chiede un pane, gli darà una pietra? Chi è quel padre che ama i propri figli, non li trascura , li rende felici, li accudisce li sta vicino nei momenti del dolore, non gli maltratta ma li ama come se stesso perché sono sangue del suo sangue. Tutti i padri di questo mondo amano i propri figli. Come Gesù ha amato noi e ci ama tuttora, nonostante lo abbiamo ucciso e non ascoltiamo la sua parola. Sono pochissimi i padri che non amano i propri figli perché - forse - a loro volta non sono stati amati e non si sforzano di amare, ma maltrattano in modo tirannico, fanno del male perché a loro volta sono stati maltrattati, oppure vogliono usare il pugno di ferro per farsi obbedire, puniscono per esaltarsi, per innalzare se stessi, il loro potere, la loro superiorità, ma non sanno che sono solo debolezze infantili di uomini ignoranti e meschini. Sono degli uomini criminali e malvagi punto e basta! Lo stesso dicasi per la società per lo stato! Le istituzioni sono il padre, i cittadini sono i suoi figli. Quando quest’ultimi vengono maltrattati nonostante obbediscono alle leggi, paghino le tasse, sono cittadini per bene, si inserisce il virus della tirannia che porta ben presto agli arbitri di potere e agli abusi. A questi figli che chiedono pane, gli verrà dato una pietra! Il potere obbedisce alle sue leggi che ha creato quando si sente maturo, ma quando è debole le calpesta  per schiacciare i suoi figli. Perchè tutto questo? Perché è immaturo e forse ha timore di loro; ed ecco la minaccia del fantomatico terrorismo interno oppure - quello che è di moda ora - e cioe' il terrorismo esterno, gli minaccia, gli terrorizza, licenzia i suoi figli scomodi che hanno giurato dovere alla costituzione, perché sono di un gradino più basso della piramide. Viola i diritti universali dell’uomo, della costituzione, priva al cittadino del pane levandogli via il lavoro: quale azione criminale quello di levarli il lavoro, lo si porta a morte certa! Lo si rende infelice depresso perché si autoelimini ospedalizzandolo in manicomi criminali. Si attua azioni ignobili di abusi per spingere il cittadino ad azioni ignobili perchè venga incarcerato o spinto al suicidio, lo si condanna a morte. Perchè il potere non può perdere, non può perdere la faccia, non può dimostrare di essere stato un assassino e di aver ucciso un cittadino, un italiano, sangue del suo sangue, figlio suo, una persona perbene, ma deve dimostrare il contrario e cioè di aver ragione solo lui, anche se ha commesso dei miserabili misfatti che solo Dio punirà!E così lo si condanna, si condanna un uomo, lo si uccide - come con Gesù -e indifferentemente si spera che muoia. Lo si uccide perchè nessuna istituzione è intervenuta a difenderlo quando questi ha chiesto aiuto. Nessuna!!! Si è voluto lasciarlo solo, punire lui anzichè il suo carnefice. Perchè il carnefice è un gradino più alto e rappresenta il potere. Il carnefice non può essere punito in questo paese, ma lo si lascia piena libertà di abusare dei suoi poteri e di uccidere liberamente con la complicità! Anche se è un carnefice ha ragione lui. Il potere non deve uscirne scalfito dall'illegalità che ha commesso!! In altri paesi civili dove amano i propri figli, sangue del loro sangue tutto questo non succede! I malfattori  vengono arrestati anche se questi rappresentano il potere. Qui invece si arresta i poveri, i cittadini per bene, quelli in cui aleggia il vero ideale dell libertà e di democrazia,la base della piramide, quelli che non sono ipergarantiti! Lo stesso vale per quell'altro uomo che ha chiesto aiuto alla libertà per essere stato perseguitato dal comunismo e questa libertà gli ha voltato le spalle uccidendolo. Traditori della libertà, dormite la notte!Vi auguro tante cose che siate maledetti! Come di quell'altro uomo infettato dall'epatite e che aspetta  da dieci anni giustizia e il risarcimento che non vedrà mai! O di quell'altra donna che aspetta giustizia per la morte di suo marito da circa trent'anni e ora questa giustizia che lei aveva posto fiducia le stà portando via tutto!! O di quell'altra donna che non avrà giustizia per la morte di suo figlio causato da un pirata della strada perchè hanno deciso di archiviare il tutto!O di quell'altro uomo che è stato messo in prigione perchè non conosceva qualcuno del potere! Alcuni casi tra migliaia di casi! E' un potere che ti priva della ricchezza, del salario, della famiglia, dei figli perché uomini di quaranta o cinquanta anni siano eliminati dalla società, dalla pensione perchè non diventino vecchi e che siano spinti alla loro auto eliminazione  perché non debbano più nuocere e per lasciare il posto alla nuove leve e agli invasori. Non si fanno leggi per i cittadini, per aiutare i quarantenni i padri di famiglia a trovare un lavoro in base alle loro qualità! Non si fa una legge che tuteli i cittadini lavoratori mobbizzati nei posti di lavoro e spinti al licenziamento per le loro idee liberali. Ma viceversa, non si fa niente, niente che possa migliorare questa società ma la si vuole burocratizzare come nel peggior sistema totalitario - quello comunista - che era quello di tenere ferme le persone, e perciò si vuole mobbizzare il cittadino, vessarlo, calpestarlo per lasciare tutto com'è ! Allora il potere si innalza, l’io si gonfia e tiranneggia! La ricchezza del paese si ridimensiona e confluisce nel potere di pochi. Quando l'interesse privato prevale sull'interesse pubblico si cade nell'arbitrio e nella tirannia. Ed è questo che sta succedendo! Il paese diventa povero e lo si nasconde di fronte all'opinione pubblica!  Malvagità e criminalità si diffonde, La si vuole diffondere per creare un paese poliziesco dove questa criminalità viene soppressa. Ma è un pagliativo per dimostrare che si combatte la criminalità e invece tutto rimane com'è. Una goccia sul mare delle menzogne di potere! Anzi si mettono le telecamere per scrutare la nostra privacy. Si mettono i poliziotti di quartiere per limitare al nostra libertà. Ci schedano tutti e ci chiedono le impronte digitali per non essere più noi , ma dei burattini nelle loro mani. I diritti costituzionali vengono calpestati. Ci voleva tutto questo per creare l'odio?  E l’odio divampa fra i fratelli, si inserisce l’intolleranza, l’ingiustizia, si semina il caos, si perseguita per far del male. I cittadini sono sempre più abbandonati a se stessi dalle istituzioni e dagli uomini che avevano riposto la loro fiducia; Sembra un paradosso ma veniamo maltrattati da quelli che avevamo posto loro fiducia. Sembra che questo paese non abbia governo e che tutto sia destinato nelle mani dei cittadini che si debbano arrangiare. Si semina il virus del malcontento, dell’odio, del fantomatico terrore e non ci si ama più! Mentre la facciata dev' essere del perbenismo dell'ipocrisia, della menzogna. I telegiornali e giornali di potere - e ormai quasi  tutti -  senza distinzione si danno da fare per sommergici di menzogne, un lavaggio del cervello per farci credere che sbagliamo in quello che pensiamo. Dov'è la libertà, dov'è la democrazia tanto invocata! In questo paese non è mai esistita!E non esisterà!Se ci fosse questo paese sarebbe il più prodigo del pianeta e invece è un paese da far west.Come lo vogliamo chiamare tutto questo: comunismo, nazismo, fascismo ora che queste dittature sono crollate o semplicemente in mix di arroganza e prepotenza malvagia di potere che fa rinascere queste dittature ormai lontane! O è un potere ibrido che è solo potere per maltrattare i più deboli e uccidere, e non per rispettare il popolo! Questo il quadro di questo paese ormai sull’orlo di un baratro e della sua  fine.La storia ci insegna che molte civiltà sono crollate sui loro misfatti per il non amore di uomini senza scrupoli verso il loro popolo! Quando un paese e il potere maltratta i suoi cittadini è un paese criminale e assassino ed è destinato all’autodistruzione ed è come un padre che maltratta i suoi figli! Non ti amo più italia e ti maledico per il resto dei tuoi giorni per quello che hai fatto ai tuoi figli in tutti questi anni uccidendoli e non amandoli! Dio non lo avrebbe fatto, perchè Lui ama! Tu lo hai permesso!  A.S.

 

Evita il male

Fa riflettere come il male sia sempre presente il ogni luogo di questa terra e come possa insinuarsi nella nostra vita procurandoci dolori e calvari. L’unico modo per sopperire a tutto ciò è quello di evitare le persone volgari e prepotenti, esse costituiscono un tormento per il nostro spirito. Evitiamole dunque! Ed evitiamo i luoghi dove si annidano queste persone. L’unico modo è di andarsene da questo paese e di lasciarle alla loro violenza. Hanno troppo calpestato i nostri diritti e schiacciato le nostre anime! Hanno trasformato questo paese in un branco di pecore.  M.C.

 

Succede solo in questo paese

Sembra un paradosso eppure è vero! Votiamo  per essere maltrattati. Invece di essere ascoltati da chi abbiamo posto la fiducia, in quegli uomini disposti ad aiutarci – a parole – quando sono con le spalle al muro si eclissano nella notte oscura, oppure nella malaugurata sorte ci maltrattano per poi rimanere impuniti. E sapete il perché di questo volta faccia. Perché prima non rappresentano il potere, sono degli uomini normali come noi e sono pronti a soddisfare qualsiasi nostro desiderio, basta dare la fiducia. Poi assaporano il potere e vengono fagocitati nel potere e in loro subentra l’egoismo più malvagio e a noi poveri illusi non ci pensano più. E così noi restiamo con la bocca aperta, a leccarci le ferite e a maledire il giorno in cui ci eravamo illusi che ci potessero aiutare. Ma non è tutto qui! Votiamo per assicurargli una lunga carriera, una comoda poltrona, e uno stipendio da favola fisso per di più che noi illusi e comuni mortali non possiamo permetterci. A quel punto non hanno più occhi per vederci e nemmeno orecchie per ascoltarci. Ascoltano solo il fruscio del loro denaro. Vale la pena, allora di porre la nostra fiducia in questi uomini e con essi il palazzo quando  abbandonano il cittadino a se stesso e sono contro di lui. Mi viene in mente nella mia esperienza professionale di gente di una area politica che era stata tradita e maltrattata e che votava per l’opposta fazione per essere aiutata. Ma una volta fedeli a questa fazione si rendevano conto che il loro ideale non veniva recepito nemmeno lì, trovarono uomini egoisti ed erano lasciati a se stessi. Doppiamente maltrattati e traditi! A questo punto non ci resta che ridere di come vanno le cose, a questi uomini interessa solo che noi votiamo per assicurargli il loro stipendio e non certo per assicurarci i nostri interessi. Sono uomini senza ideali pronti a vendersi e a tradire pur di restare aggrappati al "loro" potere. A questo punto farebbero meglio a formare un unico partito o ad instaurare una bella dittatura invece di prenderci in giro. Sarebbero più seri!   Anche Gesù si incavolò allora con questi uomini di potere accusandoli che non servivano il popolo. Sono passati 2000 anni ,ma tutto è rimasto come prima. A noi non resta di rimboccarci le maniche e di non pensarci più! Di sorridere, Gesù non ci abbandona! Ma la prossima volta che ci dicono di porre la fiducia in loro li diremo: Non promesse! Prima serviteci e dateci subito  quello che abbiamo bisogno, poi ci penseremo! G.S.

 

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